ODISSEA
FESTIVAL DELLA VALLE DELL'OGLIO
dodicesima edizione
21 giugno — 29 luglio 2012
ODISSEA 2012
dodicesima edizione
FRA TRAGEDIA E CABARET
In questo momento difficile in cui tutte le parole di denuncia per ciò che succede attorno, sono state spese. In questo momento in cui gli equilibri sociali, economici e politici si scompongono come elementi di una chimica che abbisogna di nuove affinità, anche noi ci sentiamo sospesi, piccole molecole chimiche disorientate. Ci sentiamo sospesi fra nuovi cambiamenti e un futuro chissà se nebuloso o finalmente pulito. Sospesi a volte fra tragedia e cabaret. E questa sospensione, fra tragedia e cabaret, s'insinua e pervade la dodicesima edizione di Odissea — Festival della Valle dell'Oglio. E come sempre, siamo convinti che le più grandi libertà nascano solo dall'accettazione dei propri limiti e dalla continua ricerca di affinità progettuali ed artistiche con un territorio, con le persone di questo territorio e con gli enti che lo amministrano. Si parlava di tragedia e di cabaret, ma si parlava anche di affinità: come le affinità elettive del romanzo di Goethe. Piccole molecole chimiche che hanno bisogno di incontrarsi per riconoscersi e appacificarsi. Affinità con un territorio, con le amministrazioni, con gli artisti che ospitiamo, ma anche e soprattutto con il nostro pubblico che ci è sempre stato vicino e come noi vede nel teatro e nelle manifestazioni che proponiamo, la condivisione di una ricerca e l'idea della mente che ha bisogno di volare per spostare i propri confini.
E fra tragedia, cabaret, entusiasmi e affinità, ricomincia questo nuovo viaggio: dal 21 giugno al 29 luglio, 30 appuntamenti che spaziano fra spettacoli, concerti, conferenze e mostre d'arte. Le affinità elettive saranno presentate a metà festival (Romanengo, 15 luglio) in forma di Studio per uno spettacolo, dagli artisti del progetto Giovani Fontanili d'Autore. Giovani artisti coordinati da Enzo Cecchi per un progetto di formazione pluriennale fortemente voluto dal Comune di Romanengo e sostenuto dall'ANCI e dall'Unione dei Comuni dei Fontanili. Affinità elettive anche nell'ormai tradizionale passeggiata notturna che inaugurerà il festival (giovedì 21 giugno) Il respiro del fiume, dentro e attorno al fiume Oglio e per 70 camminanti, fra riti ancestrali e voglia di gioco.
L'apertura e la chiusura del festival caratterizzeranno il tema che ci siamo dati. La giovane compagnia italo francese Madame Rebinè aprirà il festival presentando in due serate, due diversi spettacoli. Il primo (Torre Pallavicina, 22 giugno) un Cabarè Manzoniano con una carrellata di personaggi graffianti e parodistici in occasione dell'inaugurazione della Mostra dedicata all'artista Piero Manzoni e di seguito (Romanengo, 23 giugno) Cabarè Madame Rebinè che trasformerà i tre protagonisti (alter ego maschili della Madame) in una moltitudine di personaggi. Anche l'argentino Cesar Brie (Torre Pallavicina, 13 luglio),uno degli attori più carismatici, affascinanti ed amati nel panorama internazionale, con il suo nuovo 120 chili di Jazz non si sottrae a un'atmosfera di inganni e travestimenti per appagare i desideri del finto jazzista Ciccio Mendez. Lo stesso clima con venature poetiche si respira in Un grembo, due nazioni ... (Barco di Orzinuovi, 1 luglio) del duo Manuel Buda — Miriam Camerini toccando però l'inconsueto tema degli ebrei che parteciparono all'unità d'Italia. Vicino all'arte della manipolazione lo spettacolo degli italo — francesi Envol Distratto (Pumenengo, 6 luglio) che con Dous Habet, qui in anteprima nazionale, utilizza la magia e il mentalismo per orchestrare imprevedibili colpi di scena. E se Le Tarde in Meglio tarde che mai (Castelcovati, 14 luglio) orchestrano un improbabile Cabaret in ricordo dell'amica che le ha lasciate, Nando e Maila con Sconcerto d'amore (Verolavecchia, 7 luglio)usano tecniche circensi per rappresentare una storia d'amore e tradimento.
Il fiume Oglio, vita di questo nostro territorio, accoglierà Miti d'Acqua, uno spettacolo di narrazione per voce, viola e Genius Loci tratto da Le Metamorfosi di Ovidio. A portarlo in scena sul greto, alla sola luce di fiaccole, O'Thiasos – Teatro Natura (Torre, 22 luglio) guidato dalla "Musa del Teatro Natura" Sista Bramini. Sempre il fiume, ma un fiume lontano e tumultuoso, sarà protagonista di Voglio parlare con Aldo Moro (Romanengo,15 luglio) prodotto da Piccolo Parallelo — Sorgente '90 con testo e regia di Enzo Cecchi. La cronaca dell'alluvione del 1966 che distrusse interi paesi in Trentino. In estremo contrasto i messicani Quetzalcoatl (Marcaria, 27 luglio e con un assolo di Rulas a Pumenengo, 30 giugno), già presenti in precedenti edizioni e amatissimi, porteranno ancora una volta il loro Ritual de Fuego che affascina e incanta per ritualità e potenza. Fascinazione e incanto che troviamo anche nel duo Percussion Voyager (Ostiano, 21 luglio) che eseguiranno musiche per tablas, elettronica e tamburi giapponesi.
E in chiusura (Romanengo, 28 luglio) il gruppo pisano I Sacchi di sabbia, già conosciuti e amati dal nostro pubblico con un doppio spettacolo, ancora d'ascendenza cabarettistica: Il ritorno degli ultracorpi una messa in scena di un classico della fantascienza e Grosso guaio in Danimarca rilettura di alcuni aspetti dell'Amleto shakespeariano. Amleto che avrà una sua lettura pubblica con il bravo Riccardo Festa nella serata Amleto come fosse un racconto (Calcio, 30 giugno). Gli spettacoli sono ad ingresso gratuito tranne gli spettacoli di Cesar Brie e O'thiasos.
Iniziative collaterali
Odissea accoglierà nel suo programma due importanti mostre d'arte espressamente volute dal Comune di Torre Pallavicina. Le mostre si terranno a Palazzo Barbò e accompagneranno il Festival per tutta la sua durata. La prima Nelle terre di Piero – Omaggio a Manzoni vuol essere un omaggio ad uno dei più grandi artisti italiani del Novecento che nacque proprio a Soncino a pochi passi da Torre, attraverso lo sguardo di sei artisti contemporanei di primissimo piano che si confronteranno in un dialogo ravvicinato con le opere del maestro lombardo. La seconda mostra Dall'occhio al cuore di Armando Milani, designer e docente universitario di fama internazionale, esplora la doppia anima dell'artista sospesa fra brand commerciali e impegno sociale. Alle mostre si aggiungono le 5 conferenze di Paesaggi Culturali, 5 incontri per riflettere sui luoghi che abitiamo e che non sappiamo più vedere: O che bel Castello(Romanengo), Se lungo l'Oglio crescessero le palme (Soncino, Parco del Tinazzo), Con gli occhi della Matriarca (Soncino, lungo il fiume), Fonti, Fontanili, Sorgive e Risorgive (Torre Pallavicina), La chiesa della Torricella (Ostiano). E poi ci sono le visite guidate prima degli spettacoli di Torre Pallavicina, Ostiano e Romanengo in collaborazione con La strada del gusto Cremonese che offriranno l'occasione per conoscere meglio i territori. Ed infine tre discese in gommone lungo l'Oglio lasciandoci trasportare dalla corrente alla scoperta di un fiume mai visto.
Tutto questo propone la nostra piccola/grande impresa di Odissea che da dodici anni, complici i paesi che vi aderiscono, sfida le contingenze per riproporre un progetto per il territorio che quest'anno è realizzato con il contributo di otto Comuni (Romanengo, Ostiano, Pumenengo, Torre Pallavicina, Calcio, Castelcovati, Verolavecchia, Marcaria), la Provincia di Bergamo, il Parco Oglio Nord e Oglio Sud. Inoltre Odissea è uno dei quattro Festival del progetto Teatri di Fiume, progetto del Distretto Culturale della provincia di Cremona finanziato dalla Fondazione Cariplo. A questi Enti si aggiunge la collaborazione con Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e Franciacorta, le Società SCS e COGEME.
Direttori artistici
GianMarco Zappalaglio – Enzo Cecchi