regia e drammaturgia
ENZO G. CECCHI
con
G. Bianchetti, D. Calvi, P. Carrera, E. Fontanini, A. Gramisa, M. Lazzaroni,
L. Mandotti, R. Natale, N. Sangiovanni, G. Solari, M. Tedoldi, P. Vacchelli, G. Zini
luci
Luca Ruini
Produzione
Piccolo Parallelo, Centro di Documentazione e Ricerca Teatrale di Romanengo
evento unico per Romanengo (Cr), 15 Aprile 1992
DALLA SCHEDA DELLO SPETTACOLO
«Lo spettacolo è stato costruito come una antologia di racconti. Con l'occhio ad alcuni autori che amiamo. Da una parte lontani nel tempo e sempre più citati, la rabbia la politica il rifiuto l'abbandono la purezza di Pasolini, poi Fassbinder, quello dei primi films, lucidi terribili ossessivi e fotografati con l'impietoso occhio del disincanto. Poi Koltès, i suoi scontri interetnici e la sua rabbia più "interna" (le morti di questi autori potrebbero essere sintomatiche dei loro mondi rappresentati). Abbiamo poi ritrovato Calvino, quello delle memorie difficili raccontate quasi come una favola, quasi per attutire, almeno letterariamente una realtà troppo dura. Calvino Pasolini Fassbinder Koltès. E poi ancora un altro mondo e un altro disincanto, quello dello scrittore marocchino Mohamed Choukri. Abbiamo attraversato le macerie di Calvino, i deserti di Pasolini, le città di Fassbinder, le fogne e i viadotti autostradali di Koltès e i paesi polverosi di Choukri. E ci siamo raccontati figli del disincanto del nostro tempo e ormai privi di memoria. Ci siamo raccontati con ironia negli incubi, nelle paure nella apatia di nuove civiltà occidentali sempre più piccole, chiuse e suburbane. Abbiamo mescolato i costumi teatrali a tute da operaio, abbiamo contaminato la lingua colta con inserimenti dialettali che vanno dal cremasco al napoletano...».