IL MIO PROMETEO # quasi un'operina rock #
Testo di Enzo G. Cecchi

EFESTO:

qui su questi monti lontani dal mondo devo inchiodarti Prometeo

Tu che hai rubato il tuo dono e l'hai fatto compagno dell'uomo

Mi manca la forza e devo trovarla per inchiodare te fratello di sangue                  

e di dei a questa rupe oltraggiosa

Perché io ?

Dovrò legarti inchiodarti e tu cotto dal sole vedrai la tua carne sfiorire

Il tuo corpo sformarsi e  nessun altro vedrai

Pregherai il sollievo della notte e quello del tiepido sole dell'alba che  

scaccia la brina. Chi potrà darti conforto?

Perché io? Inchiodarti mi pesa tu dio, fratello di dei

Tu non ti pieghi e paghi con questo sacrificio.

Tu senza chiudere occhio, le tue grida nel vuoto

Tu che hai donato ai viventi un privilegio di dei

E ora coperto dall'odio di tutti gli dei

E' folle il mio dolore devo inchiodarti e odio le mie mani maestre di

Questo mestiere. So che nessuno è padrone di sè e devo

Sono qui con la cinghia con la mazza coi chiodi e catene sono qui

Ma perché io?

Prometeo io piango, piango il tuo strazio e devo, devo eseguire


PROMETEO:

Oh rilucente aria oh venti impetuosi

E voi fiumi e tu mare io vi chiamo

Oh terra, maestosa madre e tu occhio dell'universo, tu sole

Io vi chiamo

Guardate la mia sofferenza, guardate quanto patire

Io dio figlio di dei

Guardate e inorridite al mio strazio

E alla mia agonia destinata a durare

Ci sarà mai un tempo che possa terminare il mio strazio?

Perché parlo? E' il mio potere sapere in anticipo ciò che sarà

E niente potrà arrivare improvviso a sorprendermi

Perché parlo? Lo so che devo portare il mio peso fatale lo so

So che è assurdo resistere al duro destino

Stare zitti o parlare o urlare non cambia nulla lo so

Ho offerto privilegio ai viventi e devo soffrire. Sono qua

Ho intrappolato e rubato la scintilla del fuoco per poterla donare               

Da allora brilla fra gli uomini, artefice  e strada di ogni mestiere

E' questo il peccato e io qua, perso nel cielo, trafitto alla roccia

Ne pago il castigo

Cos'è che mi aleggia sul volto? Chi sei?

Uomo o dio o un incrocio di entrambi chi sei?

Che vieni a scrutare il mio strazio o è diverso il motivo?

Mi vedi? Mi vedete? Sono io, Prometeo, dio disperato

Io legato io inchiodato dall'odio di Zeus e di tutti gli dei.

Mi vedete? Sono io Prometeo. La causa è il mio amore per l'uomo

Cos'è questo battito, questo sibilo d'ali?

E' angoscia chi sei?



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